LexItalia.it verso il Web 2.0

di | 3 Settembre 2007 | 3 commenti Leggi

Negli ultimi tempi nella comunità di internet si parla con sempre più insistenza del Web 2.0 (sul quale v. l’apposita voce di Wikipedia). Con questa espressione, dal significato per alcuni controverso, si intende comunque indicare l’evoluzione subita da internet negli ultimi tempi.

Internet, infatti, mentre agli inizi era un mezzo utilizzato dal singolo webmaster per comunicare contenuti mediante documenti statici (html), negli ultimi tempi, anche grazie all’evoluzione dei programmi informatici, che consentono di creare documenti dinamici (php od asp, di solito gestiti mediante i c.d. cms – content management system), sembra sempre più diventare uno strumento “cooperativo”, nel quale l’utilizzatore non è più il soggetto passivo dell’informazione, ma diviene anche soggetto attivo.

Un esempio evidente delle potenzialità cooperative del Web 2.0 è costituito dalla enciclopedia on-line Wikipedia (raggiungibile all’indirizzo http://www.wikipedia.it), la quale, nel volgere di pochi anni, si è andata sviluppando esponenzialmente, si compone ormai di centinaia di migliaia di voci create dagli utenti ed esiste in versioni localizzate in varie lingue.

Pur con tutte le sue inevitabili imperfezioni, Wikipedia costituisce ormai di fatto – grazie all’apporto continuo dei lettori-redattori – un formidabile strumento di conoscenza e di approfondimento.

Negli ultimi tempi mi sono chiesto se sia possibile applicare questo nuovo modo di utilizzare internet ad una rivista giuridica.

Ritengo che la risposta da dare al quesito sia ampiamente positiva, specie per LexItalia.it, che si occupa di diritto pubblico e cioè di una branca del diritto agganciata all’evoluzione (ma talvolta sarebbe più appropriato dire, con riferimento al caso italiano, all’involuzione) del nostro sistema istituzionale.

Appunto per questo, approfittando del periodo estivo, è stato completamente ristrutturato il Weblog LexItalia.it (raggiungibile al seguente indirizzo http://blog.lexitalia.it) al quale gli utenti – inserendo i propri commenti – possono contribuire, intervenendo su argomenti di particolare attualità.

E’ stato inoltre inserito nel sito lo stesso programma che gestisce Wikipedia, il quale consentirà di creare – mediante il contributo dei lettori – una piccola enciclopedia di diritto pubblico, composta di varie voci proposte dagli utenti. Il programma è in atto accessibile al seguente indirizzo: http://wiki.lexitalia.it

Nel quadro della ristrutturazione del sito, verrà presto data la possibilità agli utenti di inserire commenti alle sentenze più significative pubblicate dalla rivista.

Residuano dubbi circa la decisione di rendere di nuovo pubblico (e non riservato agli abbonati) il forum on line della rivista, che così tanto successo ha avuto in passato. I motivi che ci hanno spinto a riservarlo agli abbonati non sono commerciali, ma riguardano l’insistenza con la quale alcuni utenti – approfittando del fatto che il forum era libero ed i messaggi erano inseriti immediatamente, senza alcun controllo preventivo – utilizzavano in modo distorto tale strumento, costringendoci ad effettuare una vigilanza continua che, col tempo e gli impegni crescenti, era divenuta insostenibile. Il dibattito sul rendere o meno il forum di nuovo pubblico (come dovrebbe essere secondo le regole non scritte del Web 2.0) è comunque aperto.

Il problema non solo dei forum on line, ma in generale del Web 2.0, è comunque quello del possibile uso distorto che può essere fatto dei nuovi mezzi e degli strumenti atti a prevenirlo.

Nel caso ad esempio del weblog, la installazione di strumenti di prevenzione è stata relativamente facile, prevedendo non solo un sistema di moderazione che consente l’inserimento del commento solo dopo l’approvazione del webmaster, ma anche l’inserimento di una casella anti-spam, nella quale digitare i caratteri che appaiono in una immagine run-time, per evitare che (come avveniva nei primi tempi in cui avevamo attivato il programma di gestione del weblog) vengano inseriti automaticamente, mediante programmini elaborati da hakers, commenti di disturbo.

Non altrettanto è possibile prevedere per il forum on line, dato che l’attivazione di un sistema di moderazione preventiva dei messaggi non solo ci costringerebbe ad un gravoso lavoro di monitoraggio, ma finirebbe per privare il forum stesso di quell’immediatezza che costituisce una delle sue migliori caratteristiche.

Attendiamo di ricevere i commenti dei lettori in argomento, così come avviene nel Web 2.0, verso il quale LexItalia.it si va velocemente incamminando.

Giovanni Virga, 3 settembre 2007.

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Category: Internet

Commenti (3)

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  1. valeria avaltroni ha detto:

    sono un utente abbonato, ma mi sono iscritta al forum nel 2004, quando il mio ente non aveva ancora attivato l’abbonamento.

    ebbene, a prescindere dalle motivazioni (condivisibili) che hanno portato alla “limitazione” del forum, posso dire che la differenza tra il “prima” e il “dopo” si nota e parecchio.

    Adesso per ogni TOPIC ci sono meno risposte, meno commenti: certo, forse sono più “mirati” e più appropriati, visto che spesso risponde direttamente il moderatore (es. Oliveri), ma manca quel confronto aperto che era il punto di forza, secondo me, del forum. Il Forum oggi ha perso il connotato di strumento atto a consentire un ampio scambio di idee e di punti di vista: ogni quesito ha, in tempi brevi, una risposta da parte di un esperto (come ho già detto sono i moderatori stessi spesso a rispondere): ma così facendo il forum assomiglia più ad uno strumento da utilizzare per richiedere ed ottenere pareri da soggetti esperti (quasi un servizio in più agli abbonati, tipo “l’esperto risponde” per intenderci) che ad un luogo virtuale nel quale incontrarsi per scambiarsi opinioni.

    si tratta di una sorta di “colloquio a due” (noto che si attende la risposta del moderatore, e che gli altri abbonati, pur potendolo fare, non rispondono quasi mai); ma si dimentica che prima il forum era visitato anche da non abbonati (come io stessa ho fatto per qualche tempo), i quali a loro volta partecipano con quesiti e con risposte, con un indubbio vantaggio anche per i contenuti del forum stesso.

    credo poi che il forum sia uno strumento utile per conoscere ed apprezzare la Rivista stessa, che può portare, come nel mio caso, all’attivazione di un abbonamento: quel che voglio dire è che “investire” sugli eventuali costi di gestione di un forum “aperto” può, in tempi ragionevolmente brevi, portare ad un ritorno in termini di nuovi abbonati.

    un saluto e buon lavoro
    Valeria Avaltroni

  2. Alessandro Biamonte ha detto:

    Saluto con entusiasmo l’evoluzione verso il web 2.0 e mi fa piacere evidenziare come, ancora una volta, lexitalia sia all’avanguardia e le intuizioni del suo “papà”, l’esimio prof. Virga, arrivino di gran lunga prima degli altri.
    Web 2.0 è una parola ancora sconosciuta al largo pubblico, così come lo sono le enormi potenzialità che essa racchiude. Ma ritengo che tra qualche anno non ne sapremo fare a meno (una vera rivoluzione nel sistema delle conoscenze e della trasmissione delle informazioni) ed entrerà nelle nostre case così come il world wide web tradizionale ha fatto in questi anni rivoluzionando il mondo.
    Internet era uno strumento ancora poco diffuso e la “banda larga” una realtà per pochi eletti (visti con sospetto dal pubblico tradizionale e, spesso, con malcelata diffidenza), considerati quasi dei “pazzi” che intendevano “scialacquare” del denaro per qualche kilobyte in più al secondo. Ma questa rivista già aveva cominciato a muovere i primi passi. C’era già. E ha incominciato a rivoluzionare il mondo degli operatori del diritto riscuotendo un immediato successo.
    Avverrà altrettanto per questa nuova esperienza. Ne sono sicuro. Ad maiora.

    Alessandro Biamonte

    P.S. Quanto al forum concordo con l’esigenza di implementazione. L’importante, però, è porre un agile freno agli eventuali abusi (spam in testa).

  3. Mario Ferrari ha detto:

    Salve sono un ex-frequentatore del forum (ex in quanto non abbonato) e sarei felice di avere l’opportunità di tornare a partecipare…
    Non so come si sia sviluppato il forum in questo periodo in cui l’accesso è stato riservato ai soli abbonati, ma mi sembra di capire dal messaggio di Valeria, che abbia perso molto dell’originaria “freschezza”…
    Se il problema è il monitoraggio dei messaggi credo che la soluzione sia il reclutamento di ulteriori moderatori (anche non esperti di diritto, il moderatore non necessariamente deve essere un esperto della materia), sicuramente dei volontari non mancheranno.

    Cordiali saluti.

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